20ª selezione 2017
Formazione della Band:
Mezz Gacano – chitarra; Ruhi Nakoda – chitarra; Gianmartino – tastiere; Lars Rusich – basso ; Pen Pendenize – batteria
Note della Band:
Mezz Gacano è un progetto musicale di David(e) Nino Urso Mezzatesta, nato dalle ceneri di Multimedial Stigghiolizing Enteprise ( già Slapamdeus) e Tchazart. Il progetto originale prende vita in quel di Parma, e precisamente a Salsomaggiore Terme nel 1997. Il primo concerto ha luogo al Bataclan di Salso durante il Febbraio del ’98 con Fabrizio Lazzaretti al piano elettrico, Pietro “pillino” Pizzuto al basso, Piero De Gaetano alla batteria e naturalmente Davide Mezzatesta ( che per l’occasione si esibirà con lo pseudonimo di Lorna Maitland) chitarra; le influenze del periodo sono Frank Zappa, King Crimson, Gong, Naked City, Mr.Bungle e Ozric Tentacles. Nel Ottobre dello stesso anno Davide Mezzatesta e Pietro Pizzuto si trasferiscono a Palermo e si incontrano per formare i Katerba insieme a Giovanni Di Martino alle tastiere e Gaetano Di Giacinto alla batteria. Il Gruppo [che si esibirisce dal vivo una sola volta alla “Casetta Bianca” di Casteldaccia (PA)] si scioglie nel 2000 dando vita due evoluzioni parallele, Paul Teglia & The Goodmakers of Shit e Mezz Gacano. A maggio del 2001 i “Mezz Gacano” si stabilizzano nel seguente quintetto: Davide Mezzatesta – voce e chitarra ; Marco Monterosso – voce e chitarra; Giovanni Di Martino – cori e tastiere; Lucio Giacalone – basso; Piero Pitingaro – batteria. Il gruppo suona per circa due anni praticamente ovunque raccogliendo i consensi di molti : “… Mezz Gacano, torna a far parlare di sé dopo anni di silenzio, e porta con sé quattro persone che, folgorate sulla via di Damasco, hanno abbandonato famiglia e lavoro per seguire il Maestro: il direttore del centro di lancio di gianbellotto Popp 0’ Pollinae, il campione persiano di lancio dell’asse Ruhi Nakoda, il giovane schiacciatore Pith Pitinguy e il più fido amico di Mezz, Gianmartino Della Delizia. A leggere la bio dei Mezz Gacano si possono provare due sensazioni: quella di essere presi in giro (eufemismo), oppure quella di trovarsi di fronte a una trovata simpatica che mostra perfettamente l’anima della band, fatta di riff metallari, batterie hardcore, tastiere neomelodiche e quant’altro serva a dare spettacolo con la musica. [M. Lamartina]”
Formazione della Band:
Voce, contrabbasso, tromba, elettronica noise
Note della Band:
Quartetto elettroacustico
Formazione della Band:
3 componenti: Renato Minguzzi: chitarra Francesco Ciampolini: tastiere Lorenzo Muggia: batteria
Note della Band:
Trio strumentale bolognese, si fondano nel Settembre del 2009, sotto l’unica e profonda ispirazione dell’Esserelà, un manichino sempre presente alle prove e ai concerti, protagonista indiscusso di ogni evento musicale e mondano, autore dei testi più introspettivi ed esperto conoscitore di musica bosniaca contemporanea. Suonavano un genere definito ProgRockJazzFusionFunkAcid, dal nome eterno per confondere lo spettatore e celare il fatto che, tutto sommato, suonano Progressive Rock. Negli anni accumulano infiniti concerti, riscuotendo un unanime successo di pubblico, quando presente. Nel 2015 esce il primo album, intitolato Tuorl, che riceve ottimi giudizi dalla critica che riconosce diverse ispirazioni, fra cui Area, Mars Volta, Stefano Bollani, King Crimson, Calibro 35, Dave MatthewsBand, Snarky Puppy e Deus Ex Machina. Il disco permette alla band di incrementare l’attività dal vivo e di fare da gruppo spalla a concerti di Marta sui Tubi, Deus Ex Machina, Confusional Quartet, Fabio Zuffanti e Moongarden
Formazione della Band:
basso chitarra chitarra batteria voce
Note della Band:
PORNO TEO KOLOSSAL cronaca in musica. la colonna sonora dell’età moderna. Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente reale. Le distorsioni di diversa natura e le forti compressioni sono state ricercate con questo scopo. Ad una tecnica di registrazione tradizionale e’ stata affiancata una tipica configurazione utilizzata per le incisioni delle grandi orchestre classiche. Per questi motivi potremmo definire questo progetto ”hi live fi” dal vivo la performance assume un carattere celebrativo ed iper sperimentale, nel buio totale eccetto 2 proiettori e 2 laser in controluce.
Formazione della Band:
Note della Band:
Formazione della Band:
Graziano Martello: Basso, Synth. Alessandro Nalesso: Chitarre. Silvan Martellato: Batteria
Note della Band:
ArtisHands e’ un progetto di esplorazione musicale. Il punto di partenza e’ il classico power trio, basso-chitarra-batteria. La destinazione del nostro viaggio e’ volutamente indefinita. Lo spazio e le stelle sono sempre stati la nostra guida. “Lullabies for Aliens” e’ il primo lavoro degli ArtisHands, ed é attualmente in fase di lavorazione. Racconteremo 7 storie diverse, creando intrecci ed ambientazioni sonore, con note al posto di parole.
Formazione della Band:
Francesco Presentini (chitarra, tastiera, voce); Paolo Bitnini (basso, voce); Jacopo Bucciantini (batteria, voce).
Note della Band:
Freud’s Statement Project, ovvero “Progetto intorno all’enunciato di Freud”, è un progetto musicale nato nel 2015, di stampo progressivo-avanguardista, che trova le proprie radici nel jazz, avviato con l’intento di esplorare la dimensione onirica della psiche umana, mediante una concezione musicale proiettata verso un’atipica sperimentazione sonora.
Formazione della Band:
Davide Lucioli (tastiere, voce); Jacopo Bucciantini (batteria, voce); Francesco Presentini (chitarra); Michael De Palma (basso).
Note della Band:
Trauma Forward è un progetto nato dal sodalizio artistico di Davide Lucioli e Jacopo Bucciantini, polistrumentisti toscani, nel 2012, finalizzato alla realizzazione di musica svincolata da una classificazione in generi, che si basi su concezioni filosofiche.
Nel 2013, dopo un anno di lavoro dedicato ad una prima e rudimentale stesura dei brani, prevalentemente strumentali, il duo si dedica alla registrazione di provini in un contesto casalingo attraverso l’uso di tablet e computer, ricevendo opinioni positive da parte degli ascoltatori ed iniziando varie collaborazioni a distanza con musicisti e producer per la maggior parte di estrazione anglosassone.
Nel 2014 al progetto si uniscono Francesco Zuppello e Michael De Palma con lo scopo di registrare rispettivamente alcune parti di chitarra e basso per una demo di Scars di qualità superiore alla raccolta precedente, che viene giudicata, nonostante la ruvidità degli arrangiamenti, con entusiasmo da parte dei seguaci della band e dei recensori di innumerevoli riviste musicali e culturali.
Nello stesso anno la demo di Scars attira l’attenzione della LM European Music che propone al progetto un contratto di distribuzione di ciò che si concretizzerà poi nella versione definitiva dell’album.
Lavorando i due anni successivi nello studio di registrazione di Jacopo Bucciantini, nel frattempo ultimato, sia agli arrangiamenti che alla scelta dei suoni, attraverso il costante confronto con Luca Masperone ed Aaron Caldarella, responsabili della label, i Trauma Forward incidono le tracce dei dodici brani che costituiscono Scars.
Impiegati alcuni mesi per la realizzazione delle grafiche dell’album, il cui leitmotiv sgorga dal quesito intorno alla possibilità di conoscere se stessi e l’estate e l’autunno del 2016 per il missaggio e per il mastering, la versione definitiva di Scars viene pubblicata fisicamente e digitalmente il 30 dicembre.
Nel gennaio 2017 entra a far parte del progetto Francesco Presentini in qualità di chitarrista e tastierista per i live e le registrazioni del secondo album, seguito di Scars, le cui registrazioni avranno inizio nella primavera dello stesso anno.
Formazione della Band:
Ivan: voci, reading e loop
Francesco Paolino: Chitarra, synth ed atmosfere.
(la presenza o meno del coro è da discutere)
Note della Band:
Faust è un lavoro di ricerca e sperimentazione vocale che contiene tutti i miei studi sulla voce. Tecniche consone e meno consone quali canto armonico,kargyraa, multifonia, etc… danno vita ai personaggi e alle atmosfere dove Faust vivrà la sua vicenda.
Le musiche sono improvvisate al momento e anche il coro viene gestito nella modalità “circle singing”
Formazione della Band:
Francesco Bottazzi (Bouzouki greco, chitarra elettrica)
Riccardo Cendron (Basso, Chitarra Acustica, tastiere, Voci, sintetizzatore, samples)
Note della Band:
Il progetto FLUCTUS LIMB è nato nell’estate del 2015 con l’iniziale obiettivo di creare una colonna sonora per una mostra d’arte contemporanea intitolata “Il pensiero arcaico” tenutasi a Ferrara (FE) tra Novembre 2015 e Maggio 2016. L’obiettivo era quello di costruire un paesaggio sonoro che potesse accompagnare i visitatori della mostra nel loro percorso visivo. Visti gli immediati riscontri positivi abbiamo cominciato sin da subito a lavorare su altre sonorità mescolando elettronica pura a musica ambient, post rock, soundtrack e soprattutto musica etnica e mediterranea. I sintetizzatori, i loop e i sample si sono abbracciati alla voce del Bouzouki greco in una nuova contaminazione. Nel giro di pochi mesi abbiamo avuto la possibilità di suonare dal vivo in realtà ed ambienti molto diversi tra loro, soprattutto sul territorio trevigiano e veneziano, come librerie, gallerie d’arte, locali e festival musicali estivi (Libreria Lovat, Spazio Aereo, Altroquando, Festival Suoni di Marca, ecc…) arrivando anche a confrontarci con la realtà della musica di strada al Ferrara Buskers Festival 2016. Il videoclip del nostro primo singolo “WAR?”, presentato ad inizio Maggio 2017, anticipa l’uscita del nostro primo EP prodotto da Simone Chivilò per Arte Voce.
Formazione della Band:
Brodolfo Sgangan – voce, basso
Nestor Fasteedio – basso, aggeggi
Randy Molesto – batteria
Note della Band:
SUPERCANIFRADICIADESPIAREDOSI
BREVE BIOGRAFIA
I Supercanifradiciadespiaredosi compiono 15 anni!
Forti di 200 concerti e 4 CD tutti diversi che ne descrivono l’evoluzione, vincitori di vari concorsi (tra cui Rock Targato Italia e Arezzo Wave – love festival), proseguono la loro personale ricerca musicale.
Il nuovo CD “GENI COMPRESI”(Lizard Records), sicuramente il più eterogeneo fino ad ora, contiene elementi fortemente ritmici, impatto melodico e soluzioni creative che esaltano il sound già definito della band caratterizzato da due bassi, una roboante batteria, voci gemelle, campioni e collaborazioni significative.
La formazione che presenterà dal vivo il disco è formata da
Brodolfo Sgangan(voce, basso) Nestor Fasteedio(basso, Fasteedionica) Randy Molesto(batteria)
INFO GENI COMPRESI
Anticipato dal singolo “Dèi lapponi”(video a cura di Felix Lalù), “Geni Compresi” in uscita il primo aprile 2017 (versione fisica e digitale) è il quarto album dei Supercanifradiciadespiaredosi. Registrato al Blue Noise Recording Studio (TN) da Fabio de Pretis e manipolato, ritoccato e magicato da Mauro Andreolli(das Ende der Dinge – mix & mastering suite)
Disegni e grafiche a cura di Marcello Plotegher(alias MarPlo),
foto by MoniQue foto, Riccardo Meneghini.
Geni Compresi è stato registrato da:
Brodolfo Sgangan – voce, basso
Findut Poteidone – voce, basso, Poteidofono
Randy Molesto – batteria
in più i “geni compresi” che hanno partecipato come ospiti :
Nestor Fasteedio(innesti) – nuovo membro della band Nicola Conci(chitarre) – MEZZOPALO, Granfranco Baffato(voce) – EX SUPERCANIFRADICIADESPIAREDOSI, Luca Vianini(mondo Vianini) -OUTOPSYA
Luca Fronza (scratch) Ana Maria Torres(voce) e Fabrizio Mattuzzi(pianoforte)- UNIVERSAL TOTEM ORCHESTRA Enrico de Bertolini(violini) – BROWNIE CHOCOLAT EXPLOSION Felix Lalù (Mr. Hyde)
COSE FATTE
2003 Demo “Colosso Bauroso” (8 pz)
2004 CD “Mondo cane” (17 pz)
2005 CD compilation “Departures” (2 pz)
FILM “Corrente Continua” (by
2006 VIDEO “Gay pradi”
CD singolo “Forza di gravidanza” (6 pz)
2007 CD “Millanta cosae” (12 pz)
Vincitori “ Concentratissimo rock” sez. brani originali
Vincitori “Summer Gasoline Festival” sez. brani originali
2008 Vincitori “Rock Targato Italia”
2009 CD compilation “Rock Targato Italia 2009” (1 pz)
Partecipazione al M.E.I. di Faenza
2010 CD compilation “Area 51-Città del capo-Radio Metropolitana” (1pz)
2012 VIDEO “Koalalì”
CD compilation “Alpine rock fest (3 pz)
CD digibook “SUPERBAU”(15 pz)
2013 Web free compilation “Trentino vs Sardegna” (1pz)
CD compilation “Alpine rock fest (3 pz)
2014 Vincitori concorso “Arezzo Wave – Love Festival”(Trentino-Alto-Adige)
CD “Mondo cane” ristampa(17 pz+2bonus tracks)
2015 Vincitori “25 Music contest” – ARCI trentino
2017 Singolo digitale “Dèi lapponi”
Video “Dèi lapponi” “Geni compresi” (imusician -digitale) CD “Geni compresi”(Lizard records)
www.supercanifradiciadespiaredosi.it
https://www.facebook.com/supercanifradiciadespiaredosi/
Boris 320 19 38 143
Formazione della Band:
Vocal: Erica Agostini
Organ, Piano, Electric Piano: Alice Drudi
Guitar, Synth, treatments: Nicola Rosti
Visual Artist: Loretta Militano
Note della Band:
Hyperestasy – il primo lavoro ufficiale degli Es Nova – è un’idea che nasce dalla volontà di sperimentare attraverso il medium sonoro-musicale i processi di #comunicazione. Gli Es Nova pensano al Gruppo come campo di lavoro e di risonanza condivisi, come luogo-vettore di processi e di linguaggio tessuti a più voci. Campo gestaltico in divenire che si arricchisce progressivamente di nuove estetiche, risonanze, intuizioni, categorie, #eventi sonori improvvisi e inaspettati. Il musicale diventa veicolo di un’esperienza estetica senza forma, aperta a differenti registri di interpretazione e flussi di coscienza. //
Parola piena e Linguaggio si alternano come campi del discorso differenti. Luoghi del dire e del non detto che a tratti s’incontrano per poi perdersi nuovamente, cogliendo momenti di #apertura nei quali “qualcosa” accade e nei quali lasciar accadere. Scena chiusa e aperta allo stesso tempo, nella quale immergersi per ritornare.
Hyperestasy è un’opera aperta nella quale convergono in ultimo diverse estetiche e molteplici campi di ricerca. #Dialoghi che si incontrano ai margini fra musica, filosofia, psicoanalisi lacaniana, arti visive, musicoterapia e chirofonetica. //
Hyperestasy è un viaggio interiore attraverso il sonoro proposto anche al di fuori dello studio di registrazione e del supporto registrato. Dal vivo, lo spettatore partecipa a questo viaggio e si rende partecipe in prima persona, comunicando attraverso disegni, poesie, stralci di sogni e di esperienze, tradotti in musica dal gruppo. Pubblico spettatore/attore dunque, tanto del processo creativo quanto della #risonanza che si crea attraverso la sua presenza; anch’egli aperto sulla scena dell’improvvisazione e della composizione estemporanea proposta nelle #performances a tema //.
Performance organizzate in #locations suggestive e simboliche, ogni volta diverse, aperte a un pubblico #privato invitato ad hoc per l’occasione. Eventi immersi in un luogo “altro” e nella scena del non-tempo, dove all’interno del discorso musicale entrano in scena le opere estemporanee della visual artist Loretta Militano. // Es Nova.
Formazione della Band:
Gabriele Martelli chitarre e synth
Daniele Piccinini Basso e Synth
Roberto Bernardi Batteria
Note della Band:
I Mnkey Diet sono un trio in cui la matrice progressive si fonde con il rock più viscerale. Nati da membri di Accordo dei Contrari, PropheXy e Like, nel 2017 pubblica con “Inner Gobi”, album di esordio uscito con Black Widow Records che la band sta attualmente promuovendo grazie anche ad una serie di concerti.
Formazione della Band:
Giovanni Risso – cori, sint., rumori
Marco Lamberti – chitarre
Paolo Bergese – sint., vibrafono, rumori
Note della Band:
Dal nuovo album degli AIRPORTMAN (quattordicesimo), un concept che ritorna alla dimensione strumentale, ispirato tematicamente alle tempeste di sabbia e polvere avvenute negli anni ’30 nelle regioni più secche delle Grandi Pianure americane (sudest del Colorado, sudovest del Kansas, Oklahoma e Texas), che devastarono milioni di acri di terre agricole, provocando malattie, morte e spopolamento di interi paesi. Non scese pioggia per quattro anni.
“Dust & Storm” si appropria dunque di sonorità americane desertiche, filmiche, a cui sta stretta la definizione “postrock”. Lo stile e la personalità degli Airportman sono del resto da tempo consolidate, stavolta tra toccanti atmosfere di chitarre acustiche pervase da elettronica, cenni di vibrafono, in un’ambientazione tesa, malinconica, drammatica.
“Il 14 Aprile 1935, noto come “la domenica nera” si ebbe una delle peggiori tempeste nel Dust Bowl, che provocò danni estesi e trasformò il giorno in notte. Testimoni riportarono che in certi punti non si riusciva a vedere a due metri di distanza. Le tempeste che susseguirono, causate da decenni di tecniche agricole inappropriate e alla mancanza di rotazione delle culture, strapparono via dalla superficie del terreno dei campi del Dakota del Sud grandi quantità di terra polverosa. Le nuvole di polvere arrivarono fino a Chicago, dove lo sporco cadeva come neve”.
La presentazione live è accompagnata dalla proiezione del documentario “The Dust Bowl” di Ken Burns
Formazione della Band:
Alessandro Antolini
programming and drums acustic/electronic
Note della Band:
Alessandro Gomma Antolini è il side project di Alessandro Antolini che si basa su sonorità elettroniche dove lo spazio temporale si dilata e possibilmente ci si perde. La batteria quando acustica è vestita da un’ elettronica che non invade ma pervade.
La parola quando compare diventa suono sintetizzato al fine di stimolare l’ ascoltatore ad un viaggio dentro di se.
La batteria è anima principale che con dinamismo viscerale scuote il suono accompagnandolo ad un mantra.
Il suono di riferimento è senz’ altro quello d’ oltremanica in cui spiccano nomi come i Primal Scream di “Exterminator” al Bowie anni ’90, Kraftwerk e Daft Punk per le voci sino ad arrivare ai Portishead e Brian Eno che fan da collante.
La scelta dell’ artista è stata quella di lavorare in diversi studi di registrazione per poter avere un suono che si alternasse fra il digitale e analogico. Le batterie talvolta sovraincise portano ad unire il disco sotto un unico capitolo anche se i brani sono indipendenti l’ uno dall’ altro.
Il live del progetto ottimizza l’ impatto punk delle composizioni rendendo molto power ciò che si ascolta. Alessandro Gomma Antolini è così ben descritto da Carlo Bordone (giornalista de “Il Fatto Quotidiano”) in una recente recensione informale:..”E’ un genere di electro al confine con certe derive della psichedelia odierna nel quale riesco ancora a orizzontarmi. Mi piace il tiro un po’ Suicide di Vertigo e soprattutto il sapore blaxplotion di Revolution, belle quelle tastiere!. Se me lo avessero fatto sentire dicendomi che si trattava di qualche gruppo americano o inglese che partecipa, che so, al festival di psichedelia di Liverpool non avrei fatto una piega.”
Formazione della Band:
Note della Band:
The band’s name itself refers to the ideas of “Russian Cosmism”, a philosophical and cultural movement that emerged in Russia in the early XX century and was represented by Nikolai Fyodorov (1828-1903), Alexander Sukhovo-Kobylin (1817-1903), Konstantin Tsiolkovsky (1857-1935), Vladimir Vernadsky (1863-1945), Alexander Chizhevsky (1897-1964) and many other philosophers and scholars. CIOLKOWSKA was formed in Saint-Petersburg in 2012 by guitarist Yegor Svysokikhgor, bassist Ivan Moiseev, and drummer Kirill Tsarkov who were seeking to create sonically intense music that paid attention to various forms of space, kraut, jam, and experimental rock. In the end of 2013, with ukulele player Alesya Izlesa completing the line-up after several personnel changes, the band presented their first professional recording, “Na vysote dereviev” EP.
Formazione della Band:
Giulio “Puccio” Simonetto: tastiere, organino
Giacomo F. Seccafien: chitarra, voce, diplofonie
Eleonora Marin: basso
G.Pavan(turnista): batteria
M.Priamo(turnista): chitarra elettrica
Note della Band:
GOTHIC REQUIEM, degli “HarmonicaBar”.
Testo di Giacomo Fudenji Seccafien, tratto dall’omonima tetralogia poetica. Traduzione di Anna Tosin.
Musica di Norman Zoia, tratta dalla sua “Pugnale d’argento”.
UN GOTICO CANTO DI MORTE
Si stupisce il demone ogni tempo d’ogni suo gesto
Espressione tenera, la falena, non basterebbe l’eterno
A stancarsi o annoiarsi dei suoi occhi d’insetto
E gli manca, lui la ama, lei è calore d’inverno.
E si taglia i capelli con lamette insanguinate
Le risposte della merla sono vertigini di dolore
Falena e demone, che verità indagate?
Amaro soffocarsi sterile e non v’è più amore.
E visse la vita negli occhi, fuggita dalle palpebre
Nello sguardo stanco d’una ragazza fragile per quel luogo
Io la fissavo, dietro il mio mentirle ed i vent’anni
Scorgendovi l’anima d’un vecchio alla fine.
Poggia la testa in un sonno della notte figlia
Stringe la sua mano nelle dita piccole per capire
E lei s’assopisce sul bracciale d’un giostraio
Bracciale della sedia a dondolo che la culla da un po’.
Ma il passero nel grigiore della calce cerca senza pace le sue briciole di fogna
Evaporano dita, la nicotina intanto tace, sogna silenziosa una morte di pioggia
Perché uccidendomi nel suo veleno, diverrò goccia, ma di goccia in goccia soffierò verso te
Sarai sotto la doccia o bagnata in un bar, con la mia sigaretta a metà ad addolcirti il caffè
Ero parole e barba da uomo di mare, insicura carezza per quando stavi male
Tu, volto maturo di amica bambina che mi hai visto cadere in veleno, come vapore di nicotina.
Siamo stati amanti, da quando ci fummo incontrati, o dimmelo tu, cosa mai siamo stati?
E tu che vuoi, passero di calce? Vattene via. Torna nella fogna, dov’è ormai cadavere l’anima mia.
Specchio senza timpani che cammina indietro
Giudica la sagoma sua veemente con falangi di vetro
Assente ed incapace di sentire il silenzio
Di una figura ignara di bellezza e d’assenzio.
Ma ubriaca d’esser ingenua, eterna creatura
Angelica e dolce di una bellezza d’acqua pura
Di neve che piange su di un fiume d’estate
Si ritroverà regina oscura in un regno di nere fate
Perché sapeva la merla antica essere bianca
Di neve battente le giornate del gelo
Quelle che uccidono la falena stanca
Se il demone non la protegge con un respiro di meno.
Chi può sopportare la cenere in bocca
È quel poeta maledetto mentre si cuce le palpebre
Per esorcizzare il verso del suicidio
O il cappio in rima baciata nella stanza dell’amore.
Sotto il mandorlo in fiore di un Gargouille fatto statua
I petali in bianco il vento soffierà
Oltre la sua testa poggiata sulle mie carezze
Per il suo cuore che non batte più.
E brina è il primo umore dell’amore bagnato
Una spina, una ferita, sulla bocca di Pilato
Aracnidi nemici, non resta che il sollievo di una sigaretta.
Sigaretta… Flauto di mare.
GOTHIC REQUIEM
Everytime the demon is amazed by her gesture,
tender expression, the moth, even the eternity wouldn’t be enough
to get bored, to get used to her insect’s eyes
And he misses her, he loves her, she is wormth in wintertime.
And he cut his hair with bloody blades
The answers of the blackbird are dizziness of sorrow
Moth and demon, what truth are you looking into?
A bitter and sterile suffocation and love is no more.
And she lived through the eyes, escaped from the eyelid
In a tired gaze of a frail girl for that place
And I stared at her, behind my lies and my twenty years
At the end, catching sight of the soul of and old man
But the sparrow, in the greyness of lime, searches restlessly for its crumbs of cesspool
Fingers evaporate, nicotine is silent, dreaming silently a rainy death
If i killed myself with its venom I’ll become a drop, but drop after drop I’ll blow towads you
You will be under the rain or wet in a bar, with half of my sigarette to sweeten your coffee
I was words and beard of a seaman, a trembling caress for when you were down
You, the mature face of a friend child, who saw me falling into poison, like nicotine’s venom
Since the day we met we’ve been lovers or, you tell me, what ever have we been?
And what do you want, sparrow made of lime? Go away. Go back to the cesspool, where the corpse of my soul is.
Mirror without eardrum that is walking backwards
Judge her vehement profile with glass phalanxes
Absent and unable to hear the silence
Of a figure who ignores beauty and absinthe
But who is drunk with her naivity, eternal angelic creature
the sweetness of the beauty of pure water belongs to her
the beauty of snow that cries on a summer river
She will become the dark queen of a black fairies’ kingdom
Cause the ancient blackbird knew she was as white
as snow tapping the frozen days
Those days that will kill the exhausted moth
If the demon doesn’t protect her with a fewer breath
The one who can bear ash in his mouth
Is that cursed poet while he is sowing his eyelids
For exorcing the verse of suicide
Or the Loop in the rhyming couplets of the stanza of love
Under the blossom almond tree of a Gargouille turned into a statue
The wind will blow its white petals
Over its head laying upon my caresses
For its heart, that doesn’t beat anymore.
And frost is the first mood of a wet love
A thorn, a wound, on Pilate’s mouth
Arachnid enemies, there is but the relief of a sigarette.
A sigarette.. sea flute.
BIOGRAFIA DEL GRUPPO
Gli “HarmonicaBar” nascono come duo blues di rivolta studentesca nel 2007, fondato dall’epoca quindicenne Giacomo Seccafien che presto entrerà nel buddhismo col nome laico ‘Fudenji’. Accompagnano i gruppi della propria zona sperimentando strumenti etnici quali il bouzuki, l’oud arabo, l’armonica ad ancia e lo zurna.
Giacomo, logopedista di professione, anarchico nel pensiero, trascinerà la band verso orizzonti di contaminazione per tutto il decennio. In gioventù, tra la gestione di un piccolo giornale locale e qualche articolo sul Manifesto, capisce la sua strada nel narrare, che esercita come scrittore, musicista, scenografo e radiofonista (principalmente per Rsd102.200). Nello specifico, è autore della saga del Gothic Requiem che comprende quattro libri (“Un lungo respiro di silenzi” di AltroMondo Editore 2009, “Resistere e vivere” di Edizioni Alvorada 2010, “Lucrece” di Fabbroni Editore 2011 e “Amygdali Gargoyle” di Mjm Editore 2014).
Gli HarmonicaBar trovano l’album di esordio nel mercato discografico nel 2011 con “FrontLine” (dal quale verranno estratti 5 cortometraggi, un singolo ed un album dal vivo). Il disco comprende anche “Pray for the Lybian anarchist”, che sarà la prima canzone folk trasmessa dalla radio ribelle diventata poi nazionale nella brevissima democrazia della Libia dopo la caduta del regime nella Primavera Araba.
Seguono 3 EP da solista (“Florilegio” sulla contaminazione linguistica musicale nel 2013, “Jesus Oportet Magdalen Suam” sulla ricerca operistica teatrale nel 2014, e “Triskaidekaplofonie” sulla sperimentazione vocale ispirata a Demetrio Stratos sempre nel 2014). Dopo aver raggiunto addirittura i 9 elementi, il gruppo prosegue, in parallelo alla professione, i propri studi sonori e melodici concentrandosi sulle figure di Fabrizio de Andrè e di Yusuf Islam, dove i componenti prestano talvolta la voce nella creazione di audiolibri per ipovedenti e dislessici. Nella sua recente opera “Passi perVersi” Norman Zoia dedica al frontman una prestigiosa lirica.
Nel 2015 esce il libro “Dal fumo nell’oppio al fondo dell’assenzio”, aspra documentazione dell’autodistruzione che incontra l’artista, mentre l’anno successivo è la volta del 45 giri “La Falena ed il Demone”, che oltre a contenere il brano più poetico mai composto dall’autore (“L’Apollonide”, ambientato in una casa di tolleranza), primeggia in “Lettera di rapimento”, romantica invettiva sui diritti dei lavoratori stagionali. Questo pezzo segna anche un breve ritorno televisivo di Giacomo, che lo diffonde scontrandosi con non poca censura. Dalla fine di quell’anno ad oggi è in corso un tour presso il “Festival dell’oriente”, con conferenze e workshops tra Padova, Milano, Bologna e Torino, dove il logopedista indaga i limiti più estremi della voce secondo la scuola Stratos.
Per l’occasione della XX rassegna a Demetrio dedicata ed a 10 anni dalla fondazione, gli HarmonicaBar rendono noto l’inedito “Gothic Requiem”, con musica di Norman Zoia derivante dalla sua “Pugnale d’argento”, melodia rock, armonia di canto armonico e flautofonico, ed un testo di elevata qualità derivante dall’omonima tetralogia lirica secondo traduzione inglese di Anna Tosin.
DISCOGRAFIA HarmonicaBar 2007-2017
La Nascita di una Dèa dai capelli di grano
The Gold Harmonicas, 2007, Le Origini
Giulio Simonetto (detto “Puccio”) e Giacomo Seccafien (non ancora buddhista “Fudenji”) incrociano le proprie strade nell’estate del 2007, contendendosi nel piccolo stanzino dell’oratorio di Eraclea un pianoforte scordato. Ben presto verrà formato un duo denominato “The Gold Harmonicas” dall’armonica in ottone che suona Giacomo assieme al bouzuki, alla chitarra dodici corde ed ad altri strumenti etnici, mentre Puccio si cimenta in tastiere, piano ed organino. La formazione viene consacrata il 27 Luglio con un concerto assieme all’altra band del paese, gli “A92”, che usano più distorsioni. Col ritorno a scuola i Gold Harmonicas si affermano come sperimentatori e contaminatori musicali, svolgendo il ruolo di “Mauro Paganesimo” nei complessi della zona, regalando camei e sapori melodici alternativi. Prendono parte tra l’altro ad assemblee d’istituto, incidendo questa rara musicassetta “La Nascita di una Dèa dai capelli di grano”, nella quale si respira l’estrema rottura di schemi metrici e la totale libertà d’espressione. Con l’affermarsi però viene contestata la proprietà del nome da un’orchestra newyorkese, e così Seccafien e Simonetto vengono ribattezzati come “HarmonicaBar”, nome ed immagine che proseguirà ininterrottamente l’attività dal vivo per altri 7 anni.
FrontLine, 2011, Il primo disco degli HarmonicaBar
Per quattro anni, le due band dominano con fratellanza la scena musicale giovanile del centro di Eraclea. Gli HarmonicaBar, accanto all’attività live, si cimentano in pubblicazioni altrettanto “ostinate e contrarie”: gli Lp vengono messi per iscritto in capitoli, portando alle stampe “Un lungo respiro di silenzi” e “Resistere e vivere”, mentre parallelamente gli A92 incidono due album. Nel 2011 arriva la proposta dalla Sardegna di un disco da distribuire con la “Fabbroni Editore”: nonostante il momento di grande difficoltà discografica italiana, i due complessi uniscono le forze, portando a termine la prima vera uscita discografica, denominata “FrontLine”, in onore del bar dove vengono composte, quando fa sera, le canzoni. Il libretto è un vero e proprio tomo, “Lucrece”, e dal disco vengono estratti ben 5 videoclip, grazie al genio di Daniele Bagolin. Gli A92, che tra l’altro si trovano nella formazione più energica della loro storia (Giachetto-Mazzucato-Vigani-Franceschetto), suonano nello studio “Arty Sound” versioni acustiche del proprio repertorio, più un remix, una traccia live ed una strumentale. Dall’altra parte, gli “HarmonicaBar” si chiudono nella vecchia Radio San Donà registrando l’incipit e la chiusura recitata dell’album, anch’essi un brano strumentale blues ma soprattutto “Dark Brims’ Angel”, polifonia forestale punk sui diritti gay, e la cantautorale “Pray for the Libyan Anarchist”, che sarà la primissima canzone trasmessa dalla Radio Nazionale Libica dopo la liberazione della Primavera Araba che la trasforma in repubblica. Il disco avrà grande successo, facendo nei video oltre 2000 click in poche ore, e ricevendo analisi da personaggi di spicco tra i quali Claudio Valente e Massimo Bubola. Ne fa seguito addirittura un concerto televisivo, a concludere quest’avventura che vede, per l’ultima volta, gli HarmonicaBar in duo, prima di evolversi in una formazione maggiore ed indipendente.
01. The clock shames cold time
02. Two roads, one choice
03. Youth Showdown
04. Pray for a Libyan Anarchist
05. These Memories
06. Course of life
07. Make you smile
08. San Francisco’s Street Blues #3
09. The second possibility remixed
10. Dark Brims’ Angel
11. Life for rookies
12. Bloody Mary’s Castle
In the Fenix Flying
2011, Concerti degli HarmonicaBar al Prima Linea
Al termine della promozione dell’album “FrontLine”, com’è tradizione, si pensa alla distribuzione gratuita del disco. Ma nel proseguire le proprie strade, gli A92 perdono elementi, rinnegano i progetti passati e rifiutano nuovi coraggi melodici. Rilevano dunque le proprie canzoni in un archivio denominato “Flying is not like falling”, e si ritirano a vita digitale, riesumando le stesse idee per qualche mese, sino a scomparire. Dall’altra parte, invece, gli HarmonicaBar sono più vivi che mai, allargando la propria formazione e proseguendo il viaggio di ricerca musicale. Per non scadere nella ridondanza, decidono di rendere gratuiti i propri brani in una veste nuova, cioè portandoli dal vivo, tradotti in lingua italiana e documentandone l’attività, nello storico bar “Prima Linea” dove tutto ebbe inizio. Nasce così il concerto “In the Fenix Flying”, dove il “volo” non è antisinonimo di “caduta”, ma spicco di “rinascita”. Nel disco, che raccoglie diverse esperienze live, sono presenti molti amici (come Marco Priamo, Antonio Lunardelli, Stephany Bertapelle ed in sede radiofonica Elisa Erin Bonomo), diverse rivisitazioni ma anche inediti, e la presentazione della nuova formazione (che vede aggiunti Eleonora Marin al basso, Fabio Mariuzzo alla batteria e Vera Buffolo alla voce). Per due anni questo nuovo volto degli HarmonicaBar approderà sui palchi del Veneziano ma non solo, concedendo molto spazio al rock.
01 – Tema di FrontLine
02 – Improvvisazioni in giro di accordatura
03 – Angelo dalle ali nere
04 – Red Hair #1 & San Francisco’s Street Blues #2
05 – Preghiera per un Anarchic Libico
06 – Intermezzo strumentale demo
07 – Hey HarmonicaBar! (Presentazione band)
08 – San Francisco’s Street Blues #3
09 – Chiusura concerto al Prima Linea
10 – Blackout! (con Elisa “Erin” Bonomo)
Flipper Magic Man, 2012, Singolo
Dopo l’aver intrapreso strade e palchi diversi, un pugno di fan comuni tra gli HarmonicaBar e gli A92 rivendica almeno un brano a due voci, cosa non avvenuta in “FrontLine” per esigenze tempistiche. Risulta davvero difficile una nuova collaborazione tra i due complessi, ma i due rispettivi componenti che si concedono a progetti secondari, e che non hanno smesso il consueto ritrovo al Prima Linea, decidono di provare. Nasce così, tra Giacomo F. Seccafien e Marco Mazzucato, il divertissement “Flipper Magic Man”, canzone a basso budget che fonde l’identità dialettale locale con l’inglese e l’italiano, il rock ed il blues con il tema del proletariato e l’armonica a bocca. Nel singolo che la comprende, trovano spazio altri due brani di importanza filologica: “La Mandibola”, featuring tra Missa (Miss Simpatia) ed il Progetto Norman Zoia (N.Z.Project, la formazione di Giacomo che aprì qualche concerto di Pino Scotto), e “And I’m Still Here”, apice sperimentale degli HarmonicaBar che, in questo unicum, raggiunge nove elementi.
01 – Flipper Magic Man [Giacomo F. Seccafien feat. Marco Mazzucato]
02 – La Mandibola [N.Z.Project feat. Missa/Miss Simpatia]
03 – And I’m Still Here [HarmonicaBar&Friends Experience]
Gothic Requiem – 2017, XX Rassegna “Musica Diversa” in omaggio a Demetrio Stratos.
Formazione della Band:
Chitarrista/compositore laureato in chitarra al Conservatorio di Salerno ed attivo da diversi anni sia nell’ambito dell’attività live/studio che in quello dell’insegnamento. Oltre alla fondamentale e decisiva esperienza con il “Crossroads Improring” (collettivo di musicisti napoletani dediti alla sperimentazione nell’ambito dell’improvvisazione radicale), Simone Sessa ha collezionato esperienze nei più disparati ambiti musicali, giungendo ad una sorta di sintesi e di superamento dei generi, ben evidenti in questa sua opera prima.
Negli spettacoli dal vivo l’autore si avvale della collaborazione di un videomaker, creando un’interazione tra musica e immagini ispirata alla stessa concezione del disco: per entrambi si alternano momenti composti e parti improvvisate.
Note della Band:
https://vimeo.com/207548214
Il brano “VideoDrone” è tratto da “See the Zen Key”, primo disco solista del chitarrista/compositore Simone Sessa, distribuito dalla Lizard Records, inserito nel catalogo Zeit Interference. Il disco è costituito da otto tracce dedicate ad altrettanti registi che hanno segnato la formazione artistica e culturale dell’autore, più un nono omaggio ad Orson Welles (nel titolo dell’album). Tutti i suoni che si possono ascoltare su questo disco hanno una sola ed unica origine: una chitarra elettrica il cui suono è stato in diversi casi processato tramite una serie di pedali analogici e digitali. Non sono stati utilizzati altri strumenti, non ci sono basi campionate, non ci sono sample di provenienza varia. Le composizioni si basano su una serie di loop sovrapposti con ingressi differenziati e sono arrangiate in maniera tale da essere eseguibili dal vivo in maniera fedele e con l’ausilio di alcune loop station, senza la facile scorciatoia di sample o basi pre-registrate.